Cerreto, un raduno veramente eccezionale

Ore 06.00 del 4 Agosto. Partenza. L’appuntamento è per le 07.30 ad Aulla con Gianfranco Baudone. La nostra meta è la Celebrazione del XV Anniversario delle Brigate Alpine / Divisioni a Cerreto Laghi.

Alle 07.15 arriviamo in simultanea all’appuntamento e ci avviamo con una sola auto per i circa 40 km di curve che ci porteranno al raduno.

Giunti con largo anticipo, ciò ci permette di conoscere subito  Piergiorgio Belloni (Pres. della Sezione Apuane), che ci ringrazia di essere presenti e a cui senza indugio, essendo un ACS, presentiamo l’Associazione e riceviamo per contro da lui interessanti informazioni sul Raduno.

Ci sono i nostri Fratelli MAI STRAC (Francescon e Morini), e mentre aspettiamo l’inizio della cerimonia incontriamo tante altre bellissime persone.

Alle 10.30 inizia la cerimonia con la messa celebrata da Mons. Vigo, Ammiraglio, Gen. Di Brigata Alpina, ma soprattutto Uomo di Fede. La sua Predica è qualcosa di veramente speciale, che tocca il cuore profondamente e ci rende orgogliosi di essere Alpini.

Le sue parole sono semplici, dirette, comprensibili a tutti, anche quando accenna alla pratica del KINTSUGI giapponese, cioè l’arte di rimettere insieme i cocci (di un vaso, ad es.) utilizzando fili d’oro. Il paragone serve a spiegare l’opera che noi Alpini siamo chiamati a svolgere: ricucire i pezzi della società italiana e riportarla a gloria, anche migliore, dove noi siamo il filo d’oro, prezioso artefice della nuova vita del manufatto.

Ci sono parole per il Vice-Brigadiere Cerciello e per l’assurda morte (anche il Pres. Belloni si esprimerà molto chiaramente a riguardo degli assassini, chiamandoli con l’aggettivo più adeguato …); ci parlerà di un bambino, Alessandro, salvato da morte certa grazie all’interessamento degli Alpini e di Mons. Vigo stesso, che chiamato il n.2 del Vaticano avrà via libera per il ricovero a Roma nell’ospedale più attrezzato. I costi per la cura sono sostenuti dagli Alpini, grazie alla loro solidarietà che non fatica ad esprimersi nemmeno in quest’occasione, raccogliendo tra la non tante persone presenti alla Messa, ben oltre 600 €.

Ci parla quindi di un Alpino, presente alla Cerimonia, che ha deciso di raggiungere il Cerreto e rinfrancare lo spirito parlando con Monsignore e vivendo la compagnia dei suoi Compagni in vista di una difficile operazione a cui dovrà sottoporsi la moglie nei giorni subito seguenti…

Parla di Patria, di quanto sia bella questa parola, che vuol dire soprattutto Terra dei Padri, l’origine, la nostra storia, le nostre tradizioni, e ci invita ad usarla più spesso e a non averne paura…

Dopo la Comunione, saluta prima tutti i Vessilli presenti, ad uno ad uno -per la SMALP e il Btg. MONTE CERVINO useranno -Belloni e Mons. Vigo- singolare attenzione- poi, dopo esser sceso dall’altare, stringerà la mano a tutti gli Alfieri presenti.

Le sue parole rimbalzano ancora nella nostra testa; parole dirette, chiare, senza retorica, che spingono a ritrovare il primordiale ardore per impegnarsi sempre più nelle nostre azioni ed attività, senza mai mollare, senza indugio, senza stanchezza. Come Tradizione Alpina vuole.

Inizia la sfilata ad anello, tanto è piccolo il posto, tra balconi fioriti in tricolore, gente festante trascinata dal ritmo della banda, sotto un bel sole radioso e rinfrescati da una piacevole brezza.

Piccolo Raduno, grande ospitalità, fortissimo Spirito Alpino, a riprova che la Penna è ben piantata e attiva anche sugli Appennini…

Torneremo. Non possiamo mancare, e sarebbe bello esserci in tanti.

Il prossimo anno ci sarà anche Alessandro ed il suo piccolo cappello Alpino, dal quale non si vuole più separare.

Ordine sfilamento Scuola Militare Alpina

Cari SMALPINI,

quelle che seguono sono importanti informazioni riguardanti L’ORDINE DI SFILAMENTO del blocco Scuola Militare Alpina.

Come noto, la SMALP sfila dietro la Sezione di Aosta.

Apriranno la sfilata della SMALP i tre Stendardi portati da altrettanti Alfieri (già selezionati), forniti dal 117° AUC.

Dietro gli Stendardi:

il Presidente, i Soci Fondatori, i Soci più anziani, che sfileranno in giacca scura, camicia, cravatta SMALP, pantaloni grigi, stemma ricamato sulla giacca.

A seguire lo striscione della Scuola portato quest’anno da membri del 117°AUC, in tenuta da sfilata.

Subito dietro lo striscione ci sarà il 117° Corso, in pari tenuta.

Dietro il 117°, ci sarà il blocco formato da ACS e, eventualmente, Militari di truppa, Graduati, Sottufficiali che abbiano prestato servizio alla Scuola.

A seguire, tutti i corsi AUC a partire dai numeri più bassi. NOTA: SI SFILA PER CORSI, quindi non si “scalerà” per coprire i buchi avanti, come normalmente previsto.

Il gagliardetto del Corso deve essere portato sul lato della tribuna delle autorità.

Ripetiamo qui se ce ne fosse necessità, che siete (siamo) tutti invitati a dare l’esempio, sia attraverso un vestiario adeguato, sia come comportamento durante tutta la sfilata ed in particolare sotto il palco delle autorità, sia come atteggiamento “militare”.

In altre parole, chiediamo di non indossare pantaloni corti o vestiario imbarazzante per colori e foggia, di tenere un comportamento sobrio e composto e, perché no, di marciare con un minimo di formalità.

Qui saremo aiutati dalla presenza di tamburi imperiali che ci daranno il passo.

A QUESTO PROPOSITO, un piccolo cenno sul SALUTO DAVANTI AL PALCO DELLE AUTORITÀ:

Si è ormai presa l’abitudine di salutare TUTTI al Cappello. Noi lo suggeriamo, per una questione di uniformità. La fila più vicina al palco, con il gagliardetto, sguardo fisso in avanti; le altre che guardano il palco.

RICORDIAMO INOLTRE CHE L’APPUNTAMENTO DI DOMENICA per chi vuole sfilare con la Scuola è nel QUINTO SETTORE, la cui partenza presunta è alle 14.20, dopo la Sezione di Aosta. Ammassamento nei Giardini “Indro Montanelli” sui Bastioni di Porta Venezia.

A presto!

Appello ai più giovani

Mi chiedo se nessuno ha mai riflettuto su questi numeri: oltre 60 anni di dedizione alla SMALP attraverso un’associazione legalmente costituita: GLI SMALPINI. Oltre 60 anni che tanti Alpini (sono stati presenti, ai loro raduni, anche oltre 150 persone) si ritrovano ogni anno a rinfrescare, rinvigorire, rafforzare lo spirito ed il ricordo di questa Scuola e del loro tempo passato lì.
Ho incontrato alcuni di loro. Sì è vero, alcuni hanno più di 80 anni, ma lo spirito è sempre quello degli entusiasmi giovanili (anche a tavola!).

Abbiamo camminato insieme in montagna, e non ho visto fatica, non ho visto meccanicità nei loro gesti, nei loro passi; insomma non camminavano perché dovevano. Camminavano perché gli Alpini camminano ed è come respirare. E mentre camminavamo abbiamo parlato. E chi mi parlava raccontava di episodi successi e sembrava di non avere accanto i miei “nonni” (classe 1933, come mio padre naturale anche lui alpino, che però ha deciso di andarsene un po’ di tempo fa) ma un “fratello”, un mio compagno di corso, perché quei racconti sono di tutti e non hanno tempo. Eppure era la prima volta che li incontravo, ma ho parlato con loro come se li conoscessi da sempre. E magari è proprio così. In realtà loro sapevano di me, come io ho sempre saputo di loro perché la storia di ciascuno alla SMALP (SMA, per loro) è un po’ la storia di tutti. E forse è questa la magia della SMALP, o forse è altro, sicuramente più importante di condividere esperienze o raccontarsi aneddoti.

Per alcuni la Scuola è disciplina, addestramento, fatica, studio, non dormire, ordini, stellette, gradi, formalità, gerarchia… sì, certo. Ma quello che poi rimane sotto la pelle sono le esperienze vissute, la condivisione di gioie e sofferenze, gli odori, i colori, i rumori, i volti le espressioni i personaggi di un mondo che esisteva solo all’interno di quelle mura e di quei confini invisibili e che non puoi più riprodurre all’esterno né copiare né, ahimè, rivivere se non attraverso i racconti di chi ancora si ritrova.
Certo, molti di noi non la rifarebbero più quell’esperienza. C’è chi dice che era un mondo di matti, che è stato tutto inutile, che nella vita civile non serve a niente, uno spreco di tempo, di denaro dei contribuenti, e via così. Nulla da ridire, la Scuola può essere vista da diversi lati e possiede sicuramente zone d’ombra e sfumature che scivolano nell’incomprensibile.
Ma a me è piaciuta così e mi è rimasta dentro.

Ora voglio ricordare che gli iscritti a questa associazione da 50 anni, vorrebbero che qualcuno con qualche anno di meno saltasse sul carro e gradualmente prendesse in mano le redini, ma soprattutto sorreggesse questa bandiera ancora per gli anni a venire in modo da garantire la continuità dai nonni attraverso i padri fino ai figli perché questa loro creatura non si cristallizzi con la loro ultima marcia ma, figlia di cotanti padri, continui il suo percorso naturale, con nuovo sangue pulsante del loro stesso entusiasmo.
Io mi sono iscritto, ma da solo non faccio nulla. Dobbiamo essere in tanti. Lo so che può spaventare perché non è facile, con questa prestigiosa eredità, fare meglio o solo uguale.
Può essere una sfida, entusiasmante, carica di soddisfazioni ancorché di fatica. A me, ricorda qualcosa…

NOTA: In particolare, cerchiamo giovani esperti di WORDPRESS. Chiunque vanti una buona esperienza, si faccia avanti. Lasciate il vostro indirizzo mail e sarete contattati!